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I PRINCIPI DELLO YOGA

Lo yoga è una tradizione spirituale. Cosa significa? La conoscenza dello yoga cos'è? Lo yoga è qualcosa che si è tramandato, non è qualcosa che qualcuno ha creato 50 anni fa o centinaia di anni fa, è una tradizione che è stata tramandata da generazioni per milioni di anni.


Molte delle tecniche che si praticano come yoga, molte delle filosofie che chiamiamo filosofie yoga circolano da milioni di anni. Una delle ragioni per le quali si è riuscito a tramandare qualcosa per così tanto tempo è perchè esiste una guida Guru-discepolo: la guida spirituale dona la conoscenza allo studente che la riceve umilmente, e poi trasferisce la conoscenza ai suoi studenti in modo responsabile.

E' una cascata di conoscenza.

Nella nostra cultura, lo yoga è considerata una attività ricreativa. Non c'è nulla di male nella classe da un'ora di yoga, tutto dipende dal mind-set: "Fai yoga?" "Sì, una volta a settimana, le altre due faccio crossfit." E non c'è nulla di male a fare sport, anzi, ma lo yoga non dovrebbe essere visto SOLO come l'ora o le due ore settimanali di stretching.

Ma cos'è una tradizione spirituale? Tradizione spirituale significa qualcosa che fa capire se stessi, qualcosa che ti fa realizzare chi veramente sei, oltre al nome, al corpo, le regole, le relazioni, oltre a quello che la società pensa di te, oltre a quello che tu stesso pensi di te stesso.

Nel linguaggio yoga, la parola per spiritualità è ADHYATMA, che significa letteralmente "riguardo quello che è dentro".

Cos'è il dentro? Gli antichi rishis, gli scienziati, gli esploratori dello yoga, realizzarono che c'è una cosa comune in tutti gli esseri viventi: tutti amano felicità e pace.

Parliamo di umani, che è quello che siamo. C'è qualcuno tra voi che leggete, che in coscienza non vuole felicità e pace? No. Tutti vogliamo felicità e pace, ma non ce l'abbiamo. Chi può dire con sicurezza di averli? In ogni momento? Purtroppo non dura. CI sono momenti, ma poi finiscono. Perchè? Perchè rileghiamo la felicità agli oggetti.

Quindi gli antichi risci dicono: tuti vogliono la felicità, ma tutti soffrono per non averla. Mi seguite? Quindi lo yogi risponde: cerchiamo di capire come possiamo trovare la felicità duratura nella nostra vita. Lo scopo dello yoga è il liberamento dalla sofferenza.

Ma cos'è la sofferenza? E' difficile inquadrarla, è diversa per ognuno di noi. La sofferenza è male ai denti, una storta, mal di stomaco, la morte di qualcuno, lasciarsi, la banca ch chiama, fare un colloquio, la gomma che si buca, avere un appuntamento e svegliarsi con 'herpes. Questa è sofferenza. I risci dissero: cerchiamo di capire se esiste una soluzione per la sofferenza: questo è letteralmente la definizione di yoga. Nella bagavagita, capitolo 6 la definizione di yoga è: lo yoga è il distaccamento dalla sofferenza. Non mi sono inventata nulla, è tutto documentato nelle antiche scritture, grazie alle quali gli scienziati dello yoga hanno scoperto lo yoga è diviso in 2 parti: filosofia e tecnica. Filosofia è il pensiero, l'idea, il concetto che c'è dietro, e la tecnoligia sono le tecniche, l'applicazione. Così funziono molte delle cose nel mondo: se vuoi diventare un pasticcere devi imparare la filosofia: come fare in maniera empirica le cose e poi la tecnologia: come si mette in pratica ciò che si è imparato.

Ricordate che lo yoga è tutte e due le cose: le filosofie che ci spiegano le idee dietro allo yoga, e poi ci sono le tecniche. Qual è il principale oggetto dello yoga? Liberare dalla sofferenza. e per fare questo ci sono molte diverse tecniche. Ecco perchè bisogna comprendere lo yoga sia dal punto di vista delle filosofie che delle tecniche, perchè se si considerano solo quest'ultime non ci sarebbe integrità.

Quindi lo scopo finale dello yoga (filosofie e tecniche) è la liberazione dalla sofferenza, non solo quella fisica, che per certi aspetti è più facile da rimuovere, ma ad unlivello più profondo



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